L'ANGOLO DEL POZZIC!

brevi riflessioni di un esperto...sui musi di ciuco e anche altro!

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Pozzic: la testimonianza che la vita ti può umiliare in mille modi… restituendoti con gli interessi la cialtroneria che hai seminato. Finito come uomo e giocatore tenta di riciclarsi penosamente come cuoco per restare attaccato a questa meravigliosa combriccola di dementi. Quanto in basso riuscirà ancora a cadere? Sicuramente un’altra stagione ancora! Patetico – Voto 5,5

 

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Mazzini:   eclettico e trasformista, troppo spesso  storpiato dai compagni nell’ anima e nel cognome, anche quest’ anno non è riuscito a trovare una sua dimensione, facendo sorgere spontanea una domanda: ne ha mai avuta una?  La società, per stroncarlo definitivamente e farlo recedere dal contratto gli ha messo davanti nel suo ruolo due giovani derelitti,  spacciandoli per fuoriclasse, ma nonostante tutto non ha mollato. Grintoso Voto 6,5  

  

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Curto: Scampato miracolosamente al taglio si è presentato alla nuova stagione con rinnovato entusiasmo, forte di una preparazione atletica estiva che lo ha traguardato agevolmente oltre i 100Kg. Con la scusa di non avere una maglia in grado di contenere degnamente la sua “potenza” (anche l’estetica vuole la sua parte) il coach lo ha ingiustamente schierato poco, non risparmiandogli mai comunque un insulto gratuito. Esplosivo – Voto 6,5

 

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Ferrucci: fiaccato nel profondo da una routine familiare devastante ha cercato il riscatto sul campo di gioco, rivendicando inutilmente un posto in squadra che non gli è mai realmente appartenuto. Il campionato gli restituisce comunque una grande certezza: le scelte del giocatore sono comunque sempre migliori di quelle fatte come marito e padre… Caparbio – Voto 6

 

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Gandolfi: come i bimbi che si portano da casa il pallone buono per poter giocare al cospetto dei grandi, ha circuito l’allenatore inventando il ruolo di secondo /giocatore, giustificando così un minutaggio onestamente spropositato. Ormai incapace di reggere il campo, come il peggior Stonerook, ha fatto valere la sua esperienza orchestrando all’ombra del coach con torbide macchinazioni, risultando sempre e comunque determinante. Esperto – Voto 7

 

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Corsi: capitano e vera anima nascosta della squadra, si è nascosto talmente bene da sembrare quasi assente, per poi però comparire d’improvviso riempiendo di allegria il volto dei compagni. E’ infatti sempre piacevole scoprire in lui che la natura sa essere a volte più cattiva con gli altri che con te… Snobbato sul campo da un coach insensibile ha saputo ricostruirsi un’immagine pubblica a dispetto di quella privata, garantendo personalmente la sopravvivenza sportiva della squadra. Insostituibile - Voto 7

 

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Zampli: da lui solo conferme: non è un play, non è una guardia e non ha un posto preciso in campo e nella società. Ma il suo avversario sa sempre dove è, attaccato con le unghie ai suoi testicoli come un gatto randagio! Un cuore grande e un fisico esplosivo hanno convinto la società a rinnovargli il contratto, in cambio di una cuccia e di una scodella di ciccioli. A patto che si sottoponga alla profilassi antiparassitaria… Decisivo – Voto 7,5

 

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Caratelli: insolitamente pacato, ha accettato con grande classe i malanni e i torti cestistici subiti nel corso della stagione. La tabella atletica sapientemente architettata nel corso dell’estate avrebbe dovuto nei suoi piani condurre all’inesorabile infortunio di tutti i suoi pari ruolo, rendendolo di fatto insostituibile. Ottenebrato come di consueto da sesso e alcool deve avere inavvertitamente scambiato le schede… Distratto - Voto 7

 

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Bertini: Un immagine riassume la sua stagione: lampi di classe in un temporale di vaccate! Sempre pronto a smentire chi vede in lui un potenziale cestista con comportamenti al limite della schizofrenia, ha creato nel gruppo un terribile dubbio: mangia più palloni o più erbazzone? Il matrimonio (o meglio l’addio al celibato) ci restituiranno certamente un uomo migliore. L’atleta, ormai, ce lo siamo giocato… Incostante – Voto 6,5

 

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Borracchini: Ultimo innesto, si è fatto notare più che altro per lo spudorato tentativo di incrementare il suo giro di affari convenzionando la squadretta per la sua losca attività. Millantando prezzi da terzo mondo per le prestazioni orali della sua società (una su tutti lo strano servizio “bocafiga € 30” di cui alla riga 7 della suddetta convenzione) è piano piano entrato sotto pelle all’allenatore garantendosi un sontuoso contratto. Astuto – voto 6,5

 

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LaMorte: da navigato play maker quale è, non ha mai fatto mancare ai compagni il suo prezioso contributo di bestemmie e turpiloqui, risultando sempre e comunque stimolante e fantasioso. Riconoscendo il suo spessore morale, il coach si è affidato a lui nei momenti importanti della gara, il riscaldamento, l’intervallo e i time out. Sul gioco sorvoliamo, così come i suoi mitici assist sorvolano inesorabilmente il distratto ricevitore… Sublime – Voto 8

 

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Cimardi: presentato come un crack del mercato, è apparso il più delle volte strafatto di crack… Agonista per eccellenza, ha cercato di animare lo spirito dei compagni con plateali tuffi e urla gladiatorie, destando in molti antichi ricordi e facendoli riflettere sulla necessità di appendere le scarpe al chiodo. In plateale debito di ossigeno nei minuti finali, grazie alla sapiente dosatura del minutaggio da parte del coach, è parso più volte in fin di vita. Certamente una colonna per le prossime stagioni, a patto che cambi spacciatore. Eroico – voto 7

 

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Dimonte: divide sin dall’inizio la squadretta (Angelo sì/Angelo no), rafforzando nello spogliatoio il pericoloso e potente clan dei Terroni. Un talento fuori categoria, ingiustamente strappato alle miniere di zolfo della Basilicata. Al pari di Salvo non farà certamente fortuna come studente, ma un contratto per la prossima stagione lo strappa di sicuro. Il coach gli consegna le chiavi della squadra, ma da vecchio volpone non quelle della macchina, certo che non l’avrebbe mai più rivista. Abile e Furtivo – voto 7,5

 

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Cusano: inizialmente malvisto per la sue origini africane (ancora in dubbio il suo passaporto italiano), ha comunque convinto mettendo sempre la squadra davanti a tutto. Unico dettaglio, non la Squadretta, ma il Napoli. Abilissimo nel capire i punti deboli dei compagni, si è fatto strada in spogliatoio a suon di vino contraffatto, cibi rancidi e falsi integratori, fino a diventare un elemento cardine del “Sistema Lazzeroni”. Opportunista: Voto 7,5

 

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Nicolelli: “Un uomo, un presidente, uno di noi”… queste parole sarebbero sufficienti, se solo si riferissero a lui. In realtà un cialtrone patentato, ha tentato di mandare la Squadretta verso il fallimento, sbagliando appositamente le modalità di iscrizione, con il chiaro intento di smembrarla e venderla a pezzetti come una sua preda di caccia. Solo l’intervento della madre, l’unica donna che ancora lo sopporta, sfornando un sublime cinghiale in umido, lo ha riportato in auge fra gli increduli compagni. Prezioso – Voto 7,5

 

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Giorgi: L’indiscusso protagonista del nuovo best seller dell’allenatore”mille e uno modi per umiliare il tuo pivot”, ha pazientemente sopportato ogni sopruso del coach, ben sapendo di non avere concorrenti nel suo ruolo (Ghino Ghini era chiaramente una bomba a tempo e il Magra si sarebbe a breve consumato con una vita dedita all’alcool e alle risse). Il suo contagioso entusiasmo è stato il vero collante della squadra, un po’ come lo sperma sulle mutande… Unico –voto 8

 

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Magrini: Il Totem Vivente, un uomo, un monumento. Dotato di fondamentali purissimi (non si sa di quale sport) si è caricato letteralmente sulle spalle il peso della crescita morale e culturale dei giovani. Ci aspettiamo quindi di vederli tutti in clinica, con patente ritirata o ingiustamente coinvolti in risse colossali. A lui ciascuno di noi affiderebbe i propri figli, soprattutto chi non ne ha; nessuno invece gli affiderà mai il pallone decisivo, in campo negli ultimi minuti non c’è mai (sempre fuori per falli nel primo quarto)… Roccioso – voto 7,5

 

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Lazzeroni: Il vero valore aggiunto della Squadretta. Ha trasformato un manipolo di sbandati in una vera squadra, unendo alle conclamate doti tattiche insospettate doti manageriali. Un vero gestore di uomini, prima che di atleti, capace di individuare in ognuno il punto debole per poi vessarlo senza pietà. Ha estratto da ognuno il massimo che poteva, cioè il nulla, ma questo è un futile dettaglio. Molte società se lo stanno contendendo per la prossima stagione, in particolare per l’astuto schema adottato nei finali di partita denominato “palla ad Angelo”. Per lui un coro unanime: “Uno di noi, Uno di noi !!!” (ma più spesso “Paoloniiii, vaffanculooo!!!” ) Scultoreo – voto 8,5